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Pubblicata il 07/02/2021
C'è nell'aria odor di limoni in festa
e stormire di riflesso argento negli ulivi.
fanno ombra al suo cammino cupo.

penelope porta a spasso il vecchio Argo,
impronte lievi sulla sabbia di candida spuma,
uno sguardo da regina alle nubi lontane.

ulisse non lo sa e non lo saprà al suo ritorno,
interrogando il silenzio del fedele amico
che si sfianca in un caldo abbraccio.

penelope guida i passi di quel respiro affannato ,
un pensiero la lega all'amato senza tempo,
giochi d'acqua carezzano i bei piedi lievi.

ulisse non lo sa e non sarà severo quel giorno,
la pensa a tessere l'onore pel padre suo,
desideroso di possedere il letto e l'amor suo.

penelope entra in acqua e invita il vecchio Argo,
semmai cercassero un'onorevole morte
nel regno di Nettuno tridente possente.

ulisse non lo sa che la madre è morta di dolore,
non saprà del cammino di Penelope e del cane,
non rimprovererà la libertà alla sua donna.

c'è nell'aria odor di fuochi accesi
e stormire di fronde sulle alte rocce.
accompagnano il fremito delle lunghe trecce.

ulisse non lo sa quanto gli sia fedele.
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Che meravigliosa poesia. Penelope ringrazia.

il 07/02/2021 alle 19:57

Bellissimo testo.

il 08/02/2021 alle 08:59

Ho visto la Penelope fedele a se stessa ancor prima che a un uomo, in queste righe. Una donna che coltiva la propria essenza come dono inestimabile, indipendentemente dall'uomo che farà ritorno ad Itaca. Non so quanto possa essere dentro i tuoi versi, ma l'ho veduta così. Un saluto Decio.

il 09/02/2021 alle 16:03