PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/03/2003
Occhi di tuoni e di stelle
gelati riempiono l'universo
di sapore che scolora
cieco lampo esangue
la terra intera
sul fumo di ogni stelo
bruciato
Asfissiati sguardi lancinanti
fissano uomini
svaporati senz'ossigeno
nell'angoscia mai così lontani
dal Giardino
Nel vento svaniscono parole
nell'onda triste di bandiere
in una polvere onnivora
strappate barriere
senza più nome alcuno
graffiate nude ferite
mai colme...
Muta la mano
in un animale impazzito
( Chiama un'eco lontana
qualche parte dispersa
dove qualche donna
ancora cantava
amore...
di lei è la linea
del pianto
che trasforma l'orizzonte )
Immersi in una palude
di qualche odore
un non so che di vetro
della peggiore
delle buie cattedrali
dove piccoli angeli
s'inchinavano piangenti
su cementi di colonne maestose
spezzate e crollate a un suolo
in cui il mare scoppia nel suono
di mille atomi...
E spezzando specchi urlando
di rabbia verso fiumi
per non riconoscersi
inondati di vita altrui
feroci solo di fame e istinto
le narici dilatate
fiutanti alla ricerca
del prossimo sole
di morte cerchiato
sulla fronte.
E il nemico è sempre
dall'altra parte...
s'annida non umano
digrigna i denti
in una funebre risata
o è l'effetto allucinato
del riverbero
nella smania
di uscire dall'incubo…
sguazzanti
nella tela
di un sudore afoso
Dimenticare, dimenticare
Sotto le raffiche solo gridare
Dimenticare
ogni anima e ogni cielo
ogni foglia
del sé bambino
fuggente e tremolante
ogni abbraccio e ogni sapore
della vita vergine...
Dimenticare
l'ultima parola morta
nella gola
riarsa dell'uomo
che guarda scavato
il destino...
( Inutile )
E le nuvole
mormorano
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Bentornato, Blue! E' una visione di guerra, onirica e pungente che si manifesta in immagini dense di carica adrenalinica. Bellissimi i due versi finali. Bravo.
Un caro saluto
Andrea

il 23/03/2003 alle 22:27

Le influenze della guerra, e che pazza guerra, caro Blue!!! Molto bello questo tuo brano ( ma anche il precedente, sul quale per il pochissimo tempo che ho lascio qui un segno di condivisione cumulativo) che espande sentimenti e immagini intense di profonda intima riflessione sui sensi e non sensi, sulle percezioni dolorose "troppo umane" per questo decadente mondo! Splendida la conclusione, con quel "riarsa" emblematico e il ritorno alle tue amate nuvole. Bentornato amico!
Un forte abbraccio.
Max

il 24/03/2003 alle 14:45