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Pubblicata il 18/10/2001
Annuso le nostre figure
Nel torpedone, le seguo
Nell’andirivieni di una via.
E’ un controluce che ci unisce,
quasi giudizio universale:
un guardare in attrito il sole.

E’ questo restare cechi un istante,
Dopo aver visto il tutto
col tuo sguardo,
questa lunghissima avventura
ch’è della mia vita l’unica traccia,
della tua assenza la misura.
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Mi ha molto toccato questa poesia, l'ho sentita dentro e vissuto le immagini descritte. Ammiro la pacatezza del verso nonostante le emozioni forti contenute, la sincerità, l'assenza totale di artifizio e l'essenzialità.
Un saluto a te Gutemberg da Sognoblu

il 18/10/2001 alle 19:01

La pacatezza del verso è dovuta alla distanza,Sogno,tra la scena e l'attimo in cui si è tramutata in poesia.Grazie di cuore, sono contento ti sia piaciuta.Gianluca

il 20/10/2001 alle 20:22

Grazie a te, Gianluca...avevo intuito questa "distanza" .Per emozionarmi le poesie devono farmi sentire questa distanza, che rende l'atmosfera più sfumata e nostalgica e forse proprio per questo più accorata
Ciao Alba

il 23/10/2001 alle 04:18