Nello specchio della relatività
si riflette la mia identità
per oscura decisione.
attira a sé le stagioni
l’arte prediletta del sofisma.
un’idea irriverente
sprigiona energie decadenti.
sensuali silenzi trasudano
memorie già cieche.
da ogni confine,
il tempo
spande la sua luce senza far rumore.
e non rimane che qualche epoca mutilata
da un rabbioso sterminio di coscienze.
giù nella strada il deserto scorre
tra le ultime fragili luci e scompare
nella gola di un’onda eterna.
cadono i pensieri inespressi
al centro di occhi limpidi e vivi.
un vento di passione dissacrante
rimuove la pietra angolare,
svelando l’enigma delle favole perdute.
un’ultima ricognizione
e i vizi del pensiero
trasformano il mondo
in una pena soave.