PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/03/2003
Avanti Turchi
per l' oleodotto
Vero motivo

L'oleodotto Kikùk (Irak) Ceyhan (Turchia) passa diritto attraverso il Kurdistan iracheno. I Turchi già prima della guerra ne detenevano di fatto il controllo e non si rassegnano certo a perderlo in favore degli americani. E' un'ultreriore conferma dei veri motivi di questa guerra.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

Ehi! Andrea! Lavorandoci su avresti fatto un haiku!
La tua denuncia è perfetta.
Si sarebbe potuta creare una categoria di "Poesia dal fronte: le ragioni di un conflitto", non trovi?
Bravo
Ernesto

il 23/03/2003 alle 09:13

hai toccato il punto giusto!!
ciao!..un abbraccio
albachiara

il 23/03/2003 alle 09:30

Una precisazione che mi è sfuggita: dal porto di Ceyhan, affacciata sul Mediterraneo, partono quotidianamente le petroliere che contribuiscono a rifornire i motori delle auto sportive di tutta Europa, comprese le nostre.
Andrea.

il 23/03/2003 alle 10:47

Hai ragione, Ernesto: non è perfetto. L'ho scritto un po' in fretta e non ho controllato accuratamente la metrica. Come ho scritto in un commento ad un tuo haiku, questo tipo di componimento si presta bene ad una rivisitazione del classico messaggio nella bottiglia....in attesa che qualcuno lo raccolga.
Grazie, Ernesto.
Un caro saluto.
Andrea.

il 23/03/2003 alle 10:51

Credo di si...o almeno...ne sonno convinto...
Un abbraccio a te.
Andrea.

il 23/03/2003 alle 10:52

Si, di librazione...liberazione del petrolio.. ;-)
Buona domenica a te, Walter.
Andrea.

il 23/03/2003 alle 10:53

e il petrolio dei francesi dove lo metti?
veritiere parole Ego un bacione MG:)

il 23/03/2003 alle 17:04

Il petrolio dei francesi, MG, era saldamente nelle loro mani grazie a proficui accordi stipulati con Saddam prima di questa guerra. Se Saddam fosse scalzato gli equilibri mondiali della distribuzione del petrolio ne risulterebbero intaccati e la nuova situazione può non essere proficua per tutti. Come vedi francesi e tedeschi non sono più pacifisti di altri: pensano solo a difendere il loro piccolo orticello. Le nazioni pensano solo al loro esclusivo profitto. Le bandiere sventolate non hanno niente a che vedere con la loro politica.
Un bacio.
Andrea.

il 23/03/2003 alle 19:04

problema centrato...ma la guerra resta inutile...ed inutile aggiungere parole...solo unbaciodipace...cri

il 23/03/2003 alle 22:05

E' uno schifo dal quale tutti noi traiamo vantaggio...tutte le volte che sfrecciamo sulle nostre autostrade a 160 all'ora per andare a ballare. Allora la domanda che faccio io è questa: se questa è una guerra per il petrolio e del petrolio bene o male ne beneficiamo tutti, ha senso protestare per la pace ?
Andrea.

il 23/03/2003 alle 22:09

Resto d'opinione contraria. Un baciodidisincanto.
Andrea.

il 23/03/2003 alle 22:10

QUALI I MOTIVI VERI E QUALI I FALSI?
OGNUN IN FRETTA SI RISPONDA
PER POI CAMBIAR DOMANDA:
I MOTIVI GIUSTIFICANO LA MORTE DEI VIVI?

CON PIACERE LEGGO PAROLE CHE SCATURISCONO DA RIFLESSIONI E NON DALLE TELEVISIONI...

SALUTI,S.

il 24/03/2003 alle 01:14

Hai ragione: i motivi giustificano la morte dei vivi ? Siamo tutti portati a rispondere di no. Allo stesso punto le domande si moltiplicano ulteriormente. L'alternativa ? L'alternativa è rinunciare ad una significativa fetta del nostro benessere. Siamo pronti ? Se ogni famiglia che oggi sventola una bandiera per la pace, praticasse il commercio equo e solidale potrei di rispondere di si, ma al momento non mi sento di farlo. D'altro canto la coerenza è merce rara. Molto più comodo, invece, affermare con sdegno che 'L'italia ripudia la guerra...', mentre la nostra bistecca è bella calda e fumante nel piatto, senza pensare che quella bistecca è un privilegio acquisito anche grazie alla guerra.
Grazie, per il tuo apprezzamento.
Ciao.
Andrea

il 24/03/2003 alle 09:11

SONO IN ACCORDO CON TE MA E' COMODO E FACILE ANCHE TROVARE GIUSTIFICAZIONI PER UNA GUERRA CHE CI VEDE DALLA PARTE DEI PIU' FORTI E NON CI TOCCA DIRETTAMENTE QUINDI NON E' SOLO PER COMODITA' O IPOCRISIA CHE LA CONDANNIAMO... FARE QUALCOSA CONTRO LA GUERRA NON SIGNIFICA SOLTANTO SRADICARE LE NOSTRE STUPIDE USANZE MA E' ANCHE E SOPRATTUTTO TOGLIERE IL CONSENSO A CHI LA GUERRA LA DECIDE... SEPPUR CON STILI DI VITA CRITICABILI E CHE FAN PARTE DI UNA CATENA CHE ANDREBBE SPEZZATA NON SIAMO NOI A DECIDERE... NONOSTANTE IO VIVA NELLA SOCIETA' "DEL BENESSERE" SONO SEMPRE PIU' CONVINTA CHE IO STESSA LO SUBISCA QUESTO COMMERCIO NON EQUO PERCHE' CHI DECIDE SPAZZA VIA LE ALTERNATIVE FACILI E ACCESSIBILI... QUELLO CHE LA SOCIETA' DEL BENESSERE OFFRE ALLA PROPRIA COMUNITA E' UN' ALTRA VERA E PROPRIA DITTATURA (VEDI LE MULTINAZIONALI) PIU' SUBDOLA CHE OPPRIME ANCHE SE SEMBRA VIZIARTI ACCECANDOTI DI RICCHEZZE FITTIZIE... SE ABBIAMO UN TETTO SICURO NON CI SIAMO ASSICURATI UNA BELLA VITA TRA INQUINAMENTO E MALATTIE POST-INDUSTRIALI... MA QUANTE VOLTE I DISASTRI VENGONO INSABBIATI E NE VEDIAMO IGNARI GLI EFFETTI? ALMENO SU QUEL CHE SAPPIAMO IN TEMPO POSSIAMO, DOBBIAMO DIRE LA NOSTRA...
GRIDIAMO UN DISSENSO CHE NON CI LAVA LE COSCIENZE MA CHE TOGLIE LA FORZA, IL POTERE A CHI AGISCE PER NOI...
SE NON SI COMINCIA COL SALVAGUARDARE LA VITA SONO INUTILI LE ALTRE INIZIATIVE...

il 24/03/2003 alle 15:01

Tu affermi che la catena non si puà spezzare, ma allora c'è qualcosa che non torna. Se si può spezzare la catena della guerra con il dissenso, perchè non è allo stesso modo possibile spezzare quella del consumismo selvaggio che proprio questa guerra incoraggia ? Dici che non siamo noi a decidere, ma allora chi è che decide ? Se possiamo dire no alla guerra, perche non possiamo dire no al benessere ? Tu dici che subisci questo sistema malsano, ma allora hai due alternative: ho hai la forza per dire no e traduci questa tua affermazione in azioni concrete, oppure non ne hai la forza o il coraggio e lo accetti e con esso ne devi accettare, però, anche le drammatiche conseguenze. Dire semplicemente no alla guerra, ma continuare di fatto a godere del benessere che da essa deriva, è un'incongruenza. La dittatura delle multinazionali, riempe i nostri supermercati e i nostri negozi che, da quanto mi risulta, sono sempre stracolmi e frequentati anche da chi sventola le bandiere per la pace. Tu stessa dici: un dissenso che non ci lava le coscienze, ma che toglie la forza, il potere a chi agisce per noi. Agisce per noi, come vedi. A nostro beneficio, a beneficio del nostro benessere. Ho già usato in altre discussioni questo esempio: siamo ricettatori di merce rubata che si indignano del ladro che li rifornisce.
Andrea

il 24/03/2003 alle 16:11

FORSE MI SONO SPIEGATA MALE...LA CATENA SI PUO' SPEZZARE MA ORA E' PRIORITA' LA GUERRA... SPEZZARE LA CATENA DEL CONSUMISMO E' UN PROCESSO LENTO E VA INIZIATO IN AMBITO INDIVIDUALE PER POTER SCATURIRE IN UNA LOTTA COERENTE... LA GUERRA E' CONSEGUENZA DIRETTA DEI GIOCHI DI POTERE OLTRE CHE DEL CONSUMISMO... CHI AGISCE PER NOI E' CHI AGISCE IN NOME DELLA NOSTRA SOCIETA' MA NON SEMPRE PER IL NOSTRO INTERESSE... SPESSO VA A BENEFICIO DELLE CATEGORIE PIU' AGIATE IN CUI RIENTRANO ESSI STESSI... IO PER QUEL CHE POSSO GIA' BOICOTTO LA MERCE DELLE MULTINAZIONALI MA C'E' FORSE QUALCOSA CHE AL 100% E' IMMACOLATA DALLA LORO AZIONE E SPECULAZIONE?
ANCHE CHI E' PIU' LONTANO DAL CONSUMISMO(I PIU' POVERI) SI TROVA COSTRETTO A SUBIRNE L'INFLUENZA QUANDO TROVA UN PACCO DI PASTA DI QUESTE SOCIETA' A PREZZI PER LORO PIU' ACCESSIBILI O IL LATTE PER I LORO BAMBINI (VEDI LA NESTLE' IN AFRICA MA ANCHE TANTI CASI NELLA NOSTRA STESSA SOCIETA')... SPESSO IL CAMBIAMENTO IMPONE DEI COSTI E DELLE DIFFICOLTA' CHE MOLTI NON POSSONO AFFRONTARE A LIVELLO PRATICO... QUESTO NON CAMBIA LA BONTA' DELLE PERSONE NE' LA LORO DIGNITA'...
C'E' SEMPRE UNA QUESTIONE DI PRIORITA' DA AFFRONTARE E LA PRIORITA' E' LA VITA CHE SICURAMENTE CERCHEREMO DI RENDER DIGNITOSA CON LA STESSA COERENZA CON CUI LA DIFENDIAMO.
SPERO DI ESSER STATA PIU' CHIARA...
SALUTI,S.

il 24/03/2003 alle 23:57

Non nego che esistano persone che vivono i propri ideali con coerenza. Quello che disgusta è che queste persone fanno parte di una sparuta minoranza. Le guerre si fanno anche per giochi di potere, questo e vero, ma considera che i giochi di potere hanno come fine ultimo il benessere della nazione e tale giochi sono condotti dal suo capo nell'ottica della sua personale visione di prosperità. E' il contratto sociale che lo impone. Noi rinunciamo ad una parte della nostra naturale libertà in nome della sicurezza e daell'agiatezza, demandando tale relizzazione al Sovrano, impersonato dal governo della nazione. Se i metodi del governo, non ci soddisfano, abbiamo la possibilità di sostituirlo. Di conseguenza, se i governi di tutto l'occidente hanno instaurato un tale disequilibrio in tema di benessere e potere fra nord e sud del mondo, significa che ad oggi i popoli ne hanno avallato le politiche. Non possiamo certo trincerarci dietro i 'io non sapevo, io non credevo' perchè i mass-media ci tengono continuamente aggiornati circa lo stato di povertà di certa parte del globo. Tu dici che il secondo punto programmatico dei pacifisti dopo l'arrestro della guerra è la rinuncia al benessere che tali guerre alimenta. Io ho il sospetto che alla fine della guerra la stragrande maggioranza dei pacifisti ammainerà la bandiera e accenderà il motore della propria vettura sportiva.
Ciao.
Andrea

il 25/03/2003 alle 14:20