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Utente eliminato
Pubblicata il 22/03/2003


s'alzano timorose
alle porte di bassora
le mani
d'unghie spezzate
e incarnite

se lingue di sete
rigonfie
la resa aspirano

per i fuochi divampati
nella sabbia violentata

che dentro
la clessidra del deserto
polvere s'agita da sparo
e
all'ignoto fato attizza
le sequenze
a occhi chiusi
della vita e della morte

quando
per i piedi appesa
sotto l'arco trionfale
di bassora
l'anima della terra
di lacrime e sale
zavorra
del suo respiro il volo



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Questa non è poesia moderna e basta, quetsa è esattamente la poesia di oggi 22 marzo 2003.
La descrizione delle mani nude irachene è evidentemente ciò che caratterizza la loro disperazione, sapersi sconfitti prima ancora della fine, e, dopo questa istantanea, titoli di testa cosparsi di comparse, parte la prima sequenza filmica, dove chi muore e chi scampa, s'alternano a caso, mentre la libertà vive la sua prigionia.

Il mio poeta è sempre il mio poeta e non a caso.

All'amore per la tua poesia

... e non solo

Kat

il 22/03/2003 alle 14:42

poesia ARCOBALENO

poesia istantanea

poesia spontanea

come la gente che scende nelle piazze e fa fiumi umani delle strade, così pensando sul che fare... pure senza pensare più soltando e solo andare.

poesia che parla come ad un amico, senza paura di sbagliare e non s'accorge che è manifesto di coscienza di questo uomo incosciente.

M'ero dimenticata di questa parte

ma mai di te

baci Kat

il 22/03/2003 alle 14:53