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Pubblicata il 10/01/2021
.Dal mare un canto trassale
fremente vibra il cordone a torre
ritratto nudo al fragile occhio
del tempo astrale dal cupo rintocco.
.Si veste confine l’abbraccio e mente
oscuro memento di presagio ascosto
grido soffoco, assolo d’assente
il dio nell’io accorso ch’affiora
estasi d’attimo nella natura
fatuo percorso col gioco a dimora
di chi nella mente ha fecondo avamposto.
.Son mire nascoste quelle sue arti
che par fossero molli e dissolte
nell’inganno sotteso alle sue farse.
.Qual canto affine ad eco che sia
nenia invade ora la brina ora foschia
le sorti sbarrate dell’universo
che calme sottendono a quella pia rada
ch’ora m’appare simile a chiesa
con dentro l’anima al cuore in ascesa.
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