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Pubblicata il 09/01/2021
La fatica dell'uomo e la pazienza
il bove al traino, lento sotto il giogo
pesante il passo e poderoso il tiro
gli occhi di bimba a scrutare il drago
mai videro l'impeto che strazia
ma l'antica, infinita grazia
del rivoltar la zolla e aprirla al seme.
a sera l'ombra lunga del timone
immobile ai bordi del pagliaio
giaceva sotto il chiaro della luna.
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Molto bella, chiara e rasserenante. Ciao arlette un abbraccio

il 09/01/2021 alle 17:57

Una bambina speciale, che riusciva a vedere la parte buona e operosa della realtà. Sai, questa poesia mi ricorda quelle figure doppie dove, in base all'angolo di osservazione, appare l'anatra o il coniglio, oppure una giovane donna e la vecchia strega.

il 09/01/2021 alle 17:58

Spesso torno indietro con i ricordi Giorgio, proprio alla ricerca della serenità. Grazie per il tuo passaggio, un abbraccio a te.

il 09/01/2021 alle 18:27

Il punto di osservazione è fondamentale Vincent, talvolta innato, ma più spesso è la somma di tutto quel che abbiamo dentro. Per quanto mi riguarda l'educazione a "cercare" con calma attraverso i sensi, è la maniera più adatta a trovare il particolare nell'universale. Grazie per il tuo spunto, senza dubbio meritevole di approfondimento.

il 09/01/2021 alle 18:40

Le ultime tre righe suggellano un lavoro di cesello dove c'è tutto il sapore del passato e del futuro, nell'oscura fatica dell'animale e dell'uomo, che, però, da origine alla vita. Ho l'impressione che tu abbia cercato, e trovato, l'universale nel particolare, perché quell'ombra contiene tutto ciò che si potrebbe sentire ed esprimere, su questi temi.

il 09/01/2021 alle 19:01

Credo che se in quell'ombra hai colto ciò che dici, devi averla osservata a suo tempo, e probabilmente tuttora la osservi, senza troppa fretta e in solitudine. Ciao Valerio, grazie.

il 09/01/2021 alle 19:42

Anche io ho avuto la fortuna di vivere a tempo pieno la terra, soprattutto da bambina. È una ricchezza che ci si porta dentro e che al momento giusto lenisce parecchie ferite. Grazie Mirna.

il 09/01/2021 alle 19:48

So di che odori e di che sensazioni parli Daniela, forti, intensissime nella bella terra che abiti, sensazioni capaci di permanere nelle narici e nella personalità della gente che la ama. Un abbraccio.

il 09/01/2021 alle 19:54
Adi

Intenso intreccio di ricordi che giungono emozionanti al lettore, perché capaci di riportare alla luce lo sguardo dei bimbi sul mondo.

il 09/01/2021 alle 19:55

Hai espresso una verità in cui credo fortemente Adì. Lo sguardo dei bimbi è magia, fonte di energia per l'universo intero, un lume semplice e intenso, la possibilità che un drago buono riposi in un pagliaio a sera e all'alba torni ad arare la terra. Grazie per la tua attenzione e interpretazione del testo.

il 09/01/2021 alle 22:18

Già, quel maiale allevato nella stalla con gli avanzi, senza pastoni industriali, chiamato con il suo nomignolo, come del resto quasi tutti gli altri coinquilini (dalle galline, ai conigli, alle oche), scannato si, hai ragione, ma nel rispetto di ciò che la sua carne avrebbe significato per tutto l'anno e tutta la famiglia. Un'epoca finita, Virgilio, come il nostro greco che però, eccome, ci tiene su la vita quando annaspiamo al buio in cerca delle radici. Passa qui, quando vuoi e puoi, lascia ciò che senti di scrivere, la partecipazione non è mai un aspetto irrilevante, l'ellenismo e la vita insegnano. Un saluto.

il 10/01/2021 alle 13:17

Qualcuno le ha già detto che c'era sicuramente un mezzo più idoneo per esporre il suo punto di vista ( messaggistica per esempio), e, senza giudicarne la portata (non ne ho diritto, prerogativa e neppure voglia francamente), credo sarebbe stato più utile ricorrervi. Buona poesia a lei e a tutti noi.

il 11/01/2021 alle 20:18

Serenità e malinconia che vanno a braccetto. Mi hai fatto rivivere sensazioni passate ma mai veramente perse. Grazie Arlette per questa tua bellissima opera. Complimenti. Serena giornata.

il 19/01/2021 alle 08:12

Il tempo ci accarezza con le dita lievi del ricordo. Lo ripercorriamo così, allontanandoci spesso dai tracciati troppo imposti e troppo spersonalizzanti. Regalano un sentimento universale natura e passato, Minus, ed e lì che ci si ritrova con buona e lenitiva calma.

il 20/01/2021 alle 09:20

Il bello delle tue poesie è che ognuno ci vede anche qualcosa di suo. E questo è gran cosa. Ci metti il tuo ma lasci uno spazio per chi legge. Molte immagini. Interessante il discorso delle angolazioni... Quante cose si apprendono nel tuo piacevole salotto...

il 24/01/2021 alle 17:28

A volte immagino il salotto di cui spesso parli e ci vedo la vecchia continental scura poggiata su uno scrittoio, i caratteri un po' lisi ma ancora bellissima, di fianco a un camino come quelli di una volta che occupavano tutta una parete. E ci vedo un bel po' di gente intenta ad esporre la sua, nell'attenzione generale e in compagnia di qualche cristallo con del buon vino dentro, o birra, o anche dell'acquavite. Un sogno, un'epoca, l'idea che prende forma e va. Solo un attimo, ma c'è da sempre e mi fa compagnia, e ci fa compagnia, chiunque noi siamo e qualunque cosa ci portiamo dentro, o almeno mi piace pensarlo. Un abbraccio Fabio.

il 24/01/2021 alle 20:36