Pio e devoto,
leale e giusto,
retto e onesto,
lascio a voi l’inferno
che non mi appartiene.
chiudo le porte,
oltrepasso la soglia
di questo luogo ormai perduto,
di questo male ormai dimenticato.
mi ritiro come uomo in penombra,
tra alberi spogli e
tracce del passato.
e’ notte,
vedo la terra che
fugge verso il domani.
vinta l’ultima battaglia e
conquistato il giorno,
aspetto i miei figli.
arriveranno con la luce
dell’alba romantica
ad annunciare la
nuova vita.
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