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ancora non ho
l'aurora a lutto impigliata
sopra ogni tempia
né il suono della notte infuso tra le ciglia
ho
tutto intero il tempo del nulla
che ci lega e ci trastulla ma probabilmente
rimanda ciascuna morte ai propri gelidi piedi
a corteggiare
ruffiana cortigiana, il mattino
lui
quello che amai
in un campo di neve azzurra chiuse gli occhi
di nuvole ed ali senza ritorno
lui
quello che mi amò
rubò la primavera nel canto di una sirena
impallidita sul mare
feroce di morti di Luna e di farfalle chiare.
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