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Pubblicata il 07/01/2021
Ago che porti neve .
spettina i miei sguardi
fino alle ossa
e mostrami il candore
seppure ho lacrime
e di dolore .

scia di legno arso.

portami il profumo
del pane del mattino,
i fiori primissimi
che nessuno vede
così protesi a noi;
perchè nelle mani restano
i nodi
eppure ho molti grazie
da far fiorire, ancora.

voglio cantare
il vespro che si fa bello
seppure le mie rughe
sono appena zattere
in questo osare di stelle.
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bella

il 07/01/2021 alle 22:58

Splendida penna, la tua, caro Cantico: " eppure ho molti grazie da far fiorire, ancora" la vedo come scolpita nei cuori di ognuno, se veramente la facessimo nostra.

il 08/01/2021 alle 00:28
Adi

Profumo di bellezza.

il 08/01/2021 alle 07:31