Ago che porti neve .
spettina i miei sguardi
fino alle ossa
e mostrami il candore
seppure ho lacrime
e di dolore .
scia di legno arso.
portami il profumo
del pane del mattino,
i fiori primissimi
che nessuno vede
così protesi a noi;
perchè nelle mani restano
i nodi
eppure ho molti grazie
da far fiorire, ancora.
voglio cantare
il vespro che si fa bello
seppure le mie rughe
sono appena zattere
in questo osare di stelle.
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