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Pubblicata il 30/12/2020
L' Inverno è all' opera
e le perturbazioni accadono fitte,
fanno ammalare il sole di nostalgia.
A dire il vero
è già da un bel po' che il cielo
è grigio e lacrimoso,
da molto prima del solstizio
e qua e là crea allagamenti
smottamenti, frane.
Non c' è pace, appena cadono
tre gocce di pioggia
è come se veleno intridesse la Terra
e la Terra si rivoltasse dal dolore
delle budella che si attorcigliano.

Non cè più quella pioggerella cadenzata
e leggera che accarezza delicatamente
quello che tocca, rare volte accade.
Adesso i singhiozzi del cielo
sono trasformati in conati di vomito, violenti,
bombe d' acqua che devastano,
distruggono mesi, anni di duro lavoro.

Non sono più regolari come una volta,
a come eravamo abituati, le stagioni,
si mischia tutto creando broglio, confusione,
incomprensione. Ma quando saremo mai contenti
se di tutto ci lamentiamo?... I cicli vitali della Terra
sono sempre cambiati portando caldo e accoglienza
dove c' è ora gelo e solitudine, e viceversa,
dobbiamo solo abituarci al nuovo che avanza,
ma un po' è anche colpa nostra
se il clima sulla Terra è cambiato, si è rivoltato,
per il nostro sparger veleni e gas nell' atmosfera,
ed or le conseguenze si vedono,
non c' è più pace in Terra.

Se mai ci sia stata.

Buon fine 2.020 e l' augurio di un 2.021 migliore.
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