PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 17/03/2003
Nebbia di tempo dal petalo dischiusa
densa di maggio giovane e imperioso
densa di fieno ed acre odor di guamo
di perle d'uva ricamate al filare
d'acero fanciullo brandito e rinnegato
di morbida carezza della fronda
d'azzuro persa e fresca della sera

Siediti bimbo ti devo di' 'na 'osa
Ti devo di' de' giorni dolorosi
di tutti 'uei gran corpi di 'annone
dei colli di Vorterra 'nsanguinati
dar foho e dai gran nuvoli di fumo
di tutti 'uell' arei farnetianti
dell'urla della gente 'he scappava
della tu nonna cor tu babbo 'n braccio
aggiro pe le fosse 'ome serpi
Ti devo di' di giorni senza pane
der groppo nella gola ai mi trent'anni
di 'uella fifa nera ch' urla 'n petto
ar sono der latrato de' tedeschi

Mi alzo guardo il cielo e non capisco
Ho voglia di giocare con le nubi
Oh nonno forza è ora he tu ti arzi
mi devi fa' vedè come se' bravo
ad ammazzà 'r coniglio cor un corpo

A mio nonno morto un anno fa e al 900 morto con lui.
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Poesia che mi rammenta in qualche modo il Verga, in riuscitissimo dipinto dove il tuo ricordo diventa "vivo" e presente anche per chi ti legge.
Molto bravo, bella composizione!
Un caro saluto
Axel

il 17/03/2003 alle 11:38

Grazie, Axel. Il ricordo, in effetti, è vivo, così come sono vivi quei racconti che agli occhi di un bambino apparivano strani e noiosi, ma che ho apprezzato con nostalgia nei miei ricordi di adulto.
Un caro saluto.
Andrea.

il 17/03/2003 alle 11:49

pare una rappresentazione teatrale .. infonde serenità dolcezza e verità
un bacione MG:)

il 17/03/2003 alle 11:56

Grazie, MaryGray. Sono contento di aver suscitato anche questa chiave di lettura.
Un bacione a te.
Andrea.

il 17/03/2003 alle 12:10

Bella.
Non è facile comporre in toscano ma ci sei riuscito benissimo.
Mi ha toccato.

5,5,5 e ...meritato.
Hola
M.

il 17/03/2003 alle 13:08

Grazie,Pennablu. In effetti il toscano non è certamente dialetto aulico !! Ho lasciato parlare mio nonno o meglio il ricordo che ho di lui.
Ciao.
Andrea.

il 17/03/2003 alle 14:10

ecco..si, la nostra gente,fiera, arguta, stravagante! queste forti quercie scavate nel viso e negli anni!! Splendida..Andrea..l'ho guardata co' tu occhi...Luna

il 17/03/2003 alle 15:57

Grazie, Luna. Hai usato un'immagine azzecatissima: una quercia. Mio nonno era proprio una quercia. Fiero, arguto, con quella sottile venatura d'atteggiamento canzonatorio, che spesso molti confondono con l'arroganza. Un degno rappresentante della nostra gente.
Ciao.
Andrea.

il 17/03/2003 alle 16:10

a tuo nonno e a tutta la gente che racconta o raccontava la guerra e i suoi tormenti. A tutti i poeti che ora in questo luogo sentono la necessità di parlarne.
A te nalla tua poesia cosi magnificamente espressa a partire da un pretesto molto originale.

Pace amico mio

baco Kat

il 17/03/2003 alle 16:32

Grazie, Kat. Sono solo dolci ricordi che si intrecciano con la Storia orale che è morta o che sta morendo e con essa il ricordo degli avvenimenti che hanno fortemente segnato il nostro immediato presente.
Un bacio a te.
Andrea.

il 17/03/2003 alle 16:46

tanto bella che toglie il respiro...non oso proferir altre parole se non dirti quello che ho sentito leggendoti...un bacio cri

il 17/03/2003 alle 23:11

Grazie, Ale. Sai, usando il dialetto pisano ho voluto far rivivere per un istante mio nonno che mi parlava della guerra. Quando si è bambini certe storie ci appaiono noiose e prive di senso. Soltanto da adulti si apprezzano, magari soltanto ricordandole.
Affetto ricambiato con l'aggiunta di un bacio.
Andrea.

il 18/03/2003 alle 08:52

Grazie, Cri. Sei molto dolce a dirmi questa cosa e sono contento di esser riuscito a suscitare emozioni.
Un bacio.
Andrea.

il 18/03/2003 alle 09:01

Grazie della visita piercio. Purtroppo la saggezza di questa gente il cui animo è corroborato dall'esperienza e da tanti anni di vita spesso dura, si sta spegnendo insieme a loro.
Ciao.
Andrea.

il 20/03/2003 alle 15:38
tla

che tenerezza ...!
è vero, raccontata così, ad un bambino,
non fa veramente paura, eppure ...
io credo che i suoi racconti li ricordi
meglio di tutta la storia studiata nei libri.

un abbraccio
tla

il 19/01/2004 alle 20:49