Restammo lì,
immobili
nello stupore
di un sole nuovo
quando la coperta
della notte
si levò.
ci scoprimmo
stupidi
e magnifici
davanti all'eternità
senza sapere
se fossimo noi
o la pena
a disperdere parole
come un cane le quaglie
o l'inverno le foglie.
attòniti e santi
in un raggio di luce
allungato sull'orizzonte,
sognando le stelle.