Viviamo di parole, di Signore e Signori,
di rovine, di promesse, di carezze, di misure colme,
di spazi ampi, di sassi, di Santi, di bestemmie e di lavoro.
di stenti, di bocche, di mani, di scatole di latta,
di cieli bagnati, di grigiore, di fuochi fatui, di rigetto,
di generazioni, di senso di colpa, di occhi, di aghi, di violenza,
di coerenza, di benevolenza, di cupe osservazioni, di corruzioni.
viviamo di calore, di colore, di suoni, di rumori, di strisce pedonali,
di urla disumane, di locuzioni avverbiali,
di passi, di scarpe, di logica follia, di morte,
di orrore, di sternuti, di pugni chiusi,
di sottili paure, di stagione in stagione,
di fischi per fiaschi e di malinconia.
di pane e amore, di bestia, di casini, di puttane,
di sete e fame, di contorni, di diete, di bastoni, di danaro, di interessi,
di critica costruttiva, di digestioni, di ingestioni, di congestioni, di mansioni, di assicurazioni.
viviamo di scioperi, di calcio, di denti cariati,
di fobie, di manie e di dolci poesie.
di porci, di cani, di baciamo le mani,
di rossetti, di gessati, di arte né parte,
di macchine veloci, di fatiche, di fantasia, di troppo e di niente.
di sogni insonni, di vivisezione, di opposizione, di sigarette, di nebbie,
di gente, di cancro al cuore, di oscuro dolore e di tiepido sole.
di musica, di favole, di canzoni, di argomenti intelligenti, di incidenti,
di te, di me, di caffè.
viviamo di politica, di disastri, di crolli in borsa, di terremoti, di attentati, di pentiti, di nonviolenzano,
di normalità, di diversità, di razzismo, di guerre, di preghiere, di Dio.
di bene in meglio, di male in peggio.
viviamo di sesso, del dopo e di adesso.
ma per fortuna viviamo, viviamo lo stesso.

col vostro permesso.