gregge
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sul prato divorato dalla luna
affilato orizzonte di ore chiuse -
affamato com'è di contrappunti
l'inutile belato delle stelle
brindano a vino nuovo agli altipiani
i greggi unici di rami e nervi -
cani pastori bianchi e allineati
contro i fasci di piume della notte
lampi squarciano alti la montagna -
le radici affondate nel ricordo
rabbrividiscono convalescenti
non rimane che ondata contro ondata
il rifugio del mare - caldo mare
che addormenta le pecore e le canta
(guga
1989, settembre)
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