Pensavo la stessa cosa di Genziana. Questo linguaggio metamorfico che ha assonanze biologiche, al di là di uno "scherzo" intellettuale, ha il sapore di un ritorno alle origini della lingua, quando, appunto, si era bambini.
Beh, quantunque le frilinquie spràntino la cumeriosa è troppa e sirimpo dopo sirimpo svirgando trucci e melfini si dovrà princi o pronci cassilare il piolle oltre il facco e allora sì che fracche lisse biranno e grosti birti triranno là, nel bosco elinto di Ulmenia.
Ma, arlette, dovrei obiettare che il frilimpo discolpo che trolla purlino, ci abbia smilinto di toglio e di moglio. Sicché, tirillando sonfischio, si prulla dilemme, solando e rilando. Non sei d'accordo?
No, no. Sarebbe come froppare le brincole ai cinulfi. Dati i tempi, trascollare i contoli senza prullare è la cosa più gaggiola, ovvio, cialloni permettendo. Ciao Diego, benvenuto, il tuo spazio è un invito ludico. Fra "neologismi" vari si esprime l'impossible, o meglio, il possibile che ognuno porta dentro sé... talvolta in epoche in cui l'assurdità delle cose troneggia in lungo e in largo, l'ermetismo ludico è forse più reale e concreto di altri effimeri "effetti speciali". Poi come vedi, è materia di disquisizione...