Capirò una foglia che cade?
un animale? Le nuvole che corrono nell'aria?
o perderò altro tempo a capire
una sovrastruttura di una sovrastruttura
la funzione di una finzione?
son salito sul cavallo ma non sono partito
ho immaginato valli e montagne
tu mi dicevi vieni ma il cavallo era già stanco
e forse aspetta un altro cavaliere
le mani e le gambe mi fanno male
ho solo la strada davanti a me
dietro un burrone, dove se guardo
mi metto a urlare
dedico a te tutto questo
l'appenderai in un angolo del tuo portavita
tu che mi hai salvato mi hai anche ucciso
anche tu col tuo carico, sempre più curva
le nostre strade non erano neanche parallele
ma alla fine si sono incontrate in un bosco
e tra le nuvole fuggiva il nostro sguardo
mi rimarrà in bocca il tuo sapore
e una sera in cui mi dicesti "t'amo"
oltre quelle nuvole altre nuvole
per la mia coscienza affranta
solo l'ape può saltare su mille fiori
a ciascuno il suo
è una tavola imbandita
ma non mangiare
conosci te stesso e ciò che il tuo corpo vuole
pena la morte
puoi morire d'inedia o d'indigestione
è uguale
capisco la tua pena
non capisco la tua rabbia
troverai un bravo papà che ti darà
il bacino e la sculacciata
che tu rispetterai perchè avrà la barba bianca
sento il mio cuore spezzarsi
per non esser riuscito a far nulla
ti vedo da lontano e ti amo
da vicino sei come un mare in tempesta
e fuggo
il mare si è alzato e mi ha tirato a fondo
ora prendo congedo da te
hai grattato i miei occhi togliendomi il sonno
mia compagna, comunque
densa e delicata, trasparente e morbida
ho visto più volti in un volto solo
sei bella comunque, come tante volte
nei miei ricordi
coi capelli più lunghi, e la bocca un pò storta
romantica
sono stato spettatore, attore
e il biglietto l'ho sempre pagato
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