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Pubblicata il 28/09/2020
pesci D'altri pianeti
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(autunno)

i
lo vediamo brillare nel becco dei merli il sole dell’Autunno
ii
di giorno contemplavamo i filari dell’uva – la sera sorseggiavamo vino non ancora spremuto
iii
nel cuore del gabbiano un’allegria di pesci e di sorrisi
torna l’Autunno
iv
precipita dal giorno una cascata di soli nel lago – monoliti di luce

(inverno)

i
a mano libera il sole basso sulle sponde del lago tratteggia l’ombra solitaria di un cane
ii
le feritoie al maneggio hanno afferrato il sole per darlo in pasto ai cavalli
iii
opaco e disfatto ostile e brutto il quarto di sole dell’Inverno

(primavera)

i
un uomo appare nella luce del bosco attento a non pestare i ciclamini
ii
rugiade primaverili le tue risate solide mi bagnano i piedi
iii
primavera la rossa timbra il cartellino – si preparano giorni impossibili per le rose e gli assenti

(estate)

i
lucertole veloci attraversano il muro incandescente – autostrada per sauri
ii
la sposa gelata sul corpo dell’amante infuocato ansiosa evapora
iii
contendono il mare ai gabbiani eserciti di bagnanti venuti a spaventare i pesci
iv
la cicala sul platano non ha cantato tutto il suo rancore – estate sfinita
v
le gigantesche angurie sui campi assolati promettono endoincendi
vi
il lampo giallo del merlo tra le stoppie – nero incendio deluso
vii
le pietre urlano in periferia come galli nell’alba e spaventano il sole

(altrotempo)

i
chi glielo avrebbe detto alla madre che quel bacio distratto sulla porta sarebbe stato l’ultimo del figlio…
ii
il vicolo e l’universo – dipende dal poeta nell’universo trovare il vicolo
iii
fu il trionfo – fu corona d’alloro quando il sangue da spettatore si fece attore
iv
il proiettile ignoto ha perforato il cuore dello zingaro fino a raggiungere il campo
v
la prima pallottola tra gli occhi e lo stupore – la seconda gli rubò il vento di primavera – al terzo colpo precipitò nella piena del sangue
vi
il vento è d’ostacolo al vecchio nel lento procedere – a volte lo spinge alle spalle per farlo cadere
vii
azzurre intermittenze di sirene – stridore di ruote e di strade – interno di quartiere
viii
il prato – sopra ci puoi trovare i pesci d’altri pianeti

(guga
da “quasi un haiku”, 2000)
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[Modificato l'11/05/2008]
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Mi fa sentire inadeguato non riesco a trovare il vicolo. Ciao.

il 28/09/2020 alle 08:20

splendida estate, ma tutto si compendia nell'affresco finale ritratto delle nostre illusioni e desolazioni...molto bella

il 28/09/2020 alle 11:42

@mitri - @arturo - grazie! ;-) ;-)

il 30/09/2020 alle 01:01