Più che una poesia è una specie di barzelletta in rima, mi auguro divertente.

er pappagallo freddoloso

er pappagallo delli frati del convento,
oltre che a parlà tanto,
era pure 'ngran paravento,
siccome che faceva freddo arquanto,
se lamentava continuamente cor priore,
che i termosifoni nun davano calore,
che pe' risparmià ce l’aveva sempre spenti,
er poro pappagallo batteva li denti,
anzi batteva er becco,
c'aveva paura de restacce secco.

una vorta che stava zitto zitto,
vide er priore accenne er riscaldamento,
dopo tanto voleva scardà er convento,
perché c'era in programma 'na riunione,
a tutti li frati diede gran soddisfazione.

siccome l’uccello aveva visto 'ndo stava l'accensione,
ogni vorta che c'aveva freddo nun perdeva l'occasione,

dopo un po' de tempo arrivò la bolletta,
ar povero priore je tremò la barbetta,
lui aveva sempre risparmiato,
stavorta pensava d'esse rovinato,
'nbotto de gas era stato consumato,
la cifra era de n'costo assai elevato.

allora er capo dei fraticelli,
si mise ad indagare,
dicendo a tutti i confratelli,
che il colpevole la doveva pagare.
fece mettere n'osservatore,
nascosto vicino all'interruttore,
così seppe con sorpresa,
chi era l'autore dell'offesa.

er pappagallo venne accusato,
a sta fori n’mese condannato,
mentre stava al freddo e al gelo,
alzò gli occhi verso il cielo,
sulla cima della chiesetta,
vide 'na cosa 'npo' stranetta,
scambiò Gesù sur crocifisso,
pe' un signore mai visto,
con gran voce lo cominciò a chiamare,
perché gli voleva domandare,
come mai se trovava in punizione,
che aveva fatto pe’ stà in quella situazione,
gesù rispose paziente con 'na bella voce,
"sono duemila anni che sto su questa croce",
il pappagallino molto preoccupato,
disse, “per la miseria e quanto gas hai consumato”.