nei paesi
escono ancora folate
di odori di mosto
dai palmenti familiari.
nubi di moscerini,
sospinti dal vento di scirocco,
avidi di zuccheri,
sciamano all’arrembaggio
di vetrate lucenti;
si appostano
dietro tendine di filet.
i torchi spremono l’ultimo succo
dai raspi ormai anemici.
cadenzati suoni
accompagnano il duro lavoro dell’uomo,
ancora forti braccia
lo distillano
in questo mestiere antico
che seppe ingannare Polifemo.
fermenterà a lungo
nelle giare dal gravido ventre
a custodire e maturare
l’agognato nettare di Dioniso,
capace di deliziare le gole
ed annebbiare le menti.
Fine settembre 2010
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