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Pubblicata il 23/09/2020
Spargi tra i sepali di un giglio
le pene che creano tormento,
irrora il fiore col sudore della fronte:
vedrai le prime foglie dell’amore.

Riempi le tue mani della terra oscura
su cui passano i carri della guerra,
portala al viso e baciala:
da essa nasceranno melograni.

L’orrore dei bambini e il cane ossuto
accogli tra le tue mura e non temere:
con essi entreranno i doni
che Natura lasciò per tutti noi.

Poi dissolvi la tua vita in tali gesti
e nulla ti verrà mai chiesto:
il peso dell’orrore che ci stringe
ti sarà più lieve e rinascerai diverso.
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Mi verrebbe voglia di rimarla per quanto è bella, ma non mi permetto! Applausi per Eriot

il 23/09/2020 alle 18:52

Anche per me molto bella ma la quarta strofa è super.

il 23/09/2020 alle 19:09

Grazie Sir e Vincent.

il 24/09/2020 alle 07:29

andando a ritroso ho trovato questa tua bella poesia, profonda, e ne sono contento

il 14/01/2021 alle 23:48

Complimenti una introspezione profonda e viva. Saluti JONA

il 16/05/2021 alle 11:45