Questo poesia stile epico vuole rappresentare il tradimento da parte del perfido Filippo iv detto il bello, nei confronti dell'ordine dei templari, la loro estinzione e la messa al rogo del Gran Maestro Jacques de Molay.
quello che per Dio volli,
non si poté attuare,
per le tue membra molli,
si dovette rinunciare.
ti scelsi al mio fianco,
per il tuo grande dire,
ma solo rimasi e anco,
gemetti più che ardire.
il tuo supporto insano,
che dėsti alla mia causa,
sfiancò il mio amor sovrano,
da mettermi in trista pausa.
tutte le tue rinunce,
dovute alla paura,
fecero di me la vittima,
di tutta la sciagura.
le mire a cui bramai,
svanirono nel torpore,
mai di te pensai,
che fossi un traditore.
pel ricordo del massacro,
a cui dovetti assistere,
il fiero ideal a me sacro,
non poté mai più esistere.
noi combattenti sacri,
tu Re dell'inganno,
non basteranno simulacri,
per raccontarne il danno.
la tua alleanza impura,
che indusse alla disfatta,
fu morte prematura,
di tutta la mia schiatta.
sterminarono così i templari,
con perfidia e con menzogna,
solamente per denari,
senza aver giusta vergogna.
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