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Pubblicata il 20/09/2020
rossa
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(al Compagno Guido, ché non si perda nella memoria...)
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gli assassini hanno coperto di muschio l'attesa della vigilia

dal Paese di Utopia sono entrati nel gioco con armi giocattolo
seminando proiettili giocattolo hanno brindato nel sangue del Compagno giocattolo

intensa ora sbigottita la lanugine del tempo toglie dal capo al moribondo

non albe né fuochi ardono sgomente tenebre impallidite nell'urlo
si sono infranti i minuti sull'asfalto nel mattino con denti di pioggia

confusi nella folla ed alla folla ostili feroci detumescenze vivono

(guga 1981)
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(Nota fuori testo): Ho scelto il verso lungo perché nell'officina del poeta non ho trovato altro artificio, diversa figura retorica che potesse rappresentare l'arresto del respiro conseguente all'urlo infinito ed angosciante dei mitra e dei kalashnikov.
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Caro Guido ,conosco il verso libero ,mi dovresti spiegare il verso lungo, che per me poteva anche essere corto, per lo stesso dettato . Lacerano come pallottole quelle :"detumescenze", caro compagno. Ciao.

il 21/09/2020 alle 10:35

Il verso lungo è quello che eccede le 14 sillabe del verso martelliano (o alessandrino). Per quanto mi riguarda lo uso raramente. "Detunescenza" è un termine medico che ben si adatta all'argomento trattato, pur se in forma metaforica… Mi fai le pulci?... Mi mantieni vivo! ;-)

il 23/09/2020 alle 01:42

Cerco solo di non essere banale. Ciao.

il 23/09/2020 alle 08:44