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Pubblicata il 20/09/2020
non ti perdonero'
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… e venne un fanciullo nel Tempio
e discuteva coi Saggi
ed insegnava ai sapienti del Tempio.
nessuno sapeva da quale tribù discendesse.
“Sono il figlio di Dio – egli disse –
e un giorno sarò il vostro Re…”
chi fosse sua madre nessuno sapeva…
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da questa torre padre
dove m’hai fatto Re
sento piangere mia madre
lamentarsi per me
se tutto era già scritto
cosa c’entrava lei?...
io per questo delitto
non ti perdonerò

io ti perdono per la mia nascita
in una stalla tra gli animali
io ti perdono per la mia crescita
con pochi giochi e troppi ideali
io ti perdono per i miracoli
che mi hanno fatto presto profeta
io ti perdono per i miei anni
passati vergini senza una donna

però tu libera
lei dal dolore
restituisci
pace al suo cuore
non farla urlare
ai miei ginocchi
riporta il cielo
dentro i suoi occhi

io ti perdono il sacrificio
i Farisei e i falsi amici
io ti perdono il campo di ulivi
i falsi morti e i falsi vivi
io ti perdono il mio destino
fatto di sputi di sangue e spine
io ti perdono per questa croce
per queste labbra senza più voce

però tu libera
lei dal dolore
restituisci
pace al suo cuore
non farla urlare
ai miei ginocchi
riporta il cielo
dentro i suoi occhi

se questa folla padre
che m’ha chiamato re
mette in croce mia madre
mettendo in croce me
tu ferma quelle mani
che colpiscono lei
e se non lo farai
non ti perdonerò

(guga 2008)
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Dai testi apocrifi non si direbbe ; vedi la Maddalena. Toglierei il verso: "ai miei ginocchi" che oscura i due versi successivi,che trovo bellissimi. Ciao.

il 21/09/2020 alle 11:10