PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/09/2020
Cara M,
ciao! come va? ti scrivo dalla clinica, questa è una parte della riabilitazione: scrivere lettere e chiedere scusa, credo si faccia perché sia..riabilitativo? Sicché ti sto scrivendo questa lettera, e sono contento perché è un'arte ch'è andata persa, come fare le seghe. Con la messaggistica istantanea e tutti i social si è perso il piacere tattile della carta stampata, del nero su bianco, delle corretture e dell'odore di un bel foglio bianco. Ti conosco e a questo punto ti starai già incazzando, lo so, tergiversare è il mio superpotere. Comunque oggi lo psichiatra m'ha chiesto come vedo io il paradiso; non ho risposto, le parole non avrebbero reso giustizia all'immagine che si era creata nella mia mente al seguito di quella domanda. Un'immagine vivida, i colori erano accesi e riconoscevo distintamente il tuo copriletto rosa e il lenzuolo arancione, i due cuscini e Luna che si metteva sempre in mezzo a noi, cercando coccole e carezze.
te l'avrei dovuto dire.
avrei dovuto dirti che quel momento, quei pomeriggi, passati a letto a dormire, a mangiare, abbracciati con Luna,
quello per me era il paradiso.
''Non c'è nient'altro che vorrei in questo momento, non vorrei essere con nessun'altro, se non con te, ora, sotto questo lenzuolo arancione, ti amo tanto.'' Questo avrei dovuto dirti. Di pomeriggi così ne abbiamo passati centinaia, e io te l'avrei dovuto dire ogni volta.
perdonami.
perché in quegli anni ero sempre scontroso, arrabbiato con la vita, malato, depresso. Tornassi indietro mi prenderei a schiaffi, avevo tutto quello che volevo e non me n'accorgevo. Ma il tempo è passato, mi dico non ce pensa', passando sotto il tuo balcone, però ci penso, non ci credo che è finita. Avrei solo voluto sapere che le cose al tempo non andavano poi così male, avrei tanto voluto sapere che stavo vivendo 'i bei vecchi tempi', prima che volassero via. Ora le cose sono molto peggio, sta andando tutto a puttane ma sono una persona diversa, sono più leggero, sulle cose ci plano dall'alto e le mie crisi sono sempre meno frequenti, tutto questo grazie a te. Mi dicevi sempre ch'ero intelligente, uno speciale, vaffanculo. Mi conoscevi meglio di quanto mi conoscessi io stesso, e m'hai aiutato a capire cose che non avrei capito mai. Ma era troppo tardi, c'ho messo troppo a cambiare, e ora tu te ne sei andata, hai fatto le tue scelte e hai voltato pagina, tutto giusto si.. ma io ora che faccio?
cambierà, forse domani, non lo farò più
ma per ora
ti penso tutti i giorni.
con amore, S
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Prendiamola per ciò che è: una lettera ("virtuale" e senza il profumo della carta e dell'inchiostro…) direi più incazzata che pentita… Niente da spartire, però, con la poesia! ;-)

il 07/09/2020 alle 01:16