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Pubblicata il 13/03/2003
Osservo la immagine riflessa da una vetrina,
la vedo delinearsi secondo la luce,la mia posizione,
vedo una bambina,
una ragazzina illusa e delusa,
una creaturina fiduciosa nell’altrui lealtà.
Vedo quell’immagine riflessa,
è come se guardassi quei vecchi film di Charlie Chaplin,
ridendo,piangendo,sognando.
E tra i sorrisi nasce una lacrime,
vedo l’immagine di me stessa bambina,
con le trecce,le guance arrossate,
con il fiatone dopo aver combinato chissà cosa;
vedo me stessa bambina,
con le ginocchia rovinate dalle troppe cadute,
con le lacrime per ottenere l’ennesimo regalo,
con i piedini ben piantati per la presunzione già matura.
Ricordo me stessa bambina,
seduta sulle gambe di mio padre,
con lo sguardo perso in ogni suo minimo gesto…
In un attimo mi ritrovo di fronte ad una vetrina,
Con lo sguardo rivolto ad un tempo andato,
con lo stesso sorriso ingenuo di quand’ero bambina,
inizio a camminare per tornare verso casa…
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