Il destino non conosce
strade parallele, crea
incroci bizzarri, inusuali.
Ti vedevo schivo, distante,
lo sguardo serio
e un po’ imbronciato.
Mi vedevi solare, forse
troppo allegra, agitata
in moto perpetuo di parole.
Mondi diversi, universi
creduti incompatibili.
Il tempo impolvera le cose
ma spesso un vento fresco
soffia via il pulviscolo
r rende lucide le superfici d’anima.
Sfogliando pagine di giorni
eesi ti scoprivo nuovo e vero:
nascevano sorrisi aperti
e timidi discorsi tra il fumo di
una sigaretta bruciata in corridoio,
un caffè di corsa e un tramezzino
di gomma al gusto “fretta”.
Strana armonia.
E mi vedevi silenziosa e cupa,
nascondere una lacrima tra
gli occhi stanchi e gonfi di paure.
Ti scoprivo leale, ruvido e sincero;
mi scoprivi fragile, timida e sensibile.
Ed ho trovato una mano sempre tesa
un’anima gentile, un cuore grande.
Il tempo insegna a non avere fretta.
L’amicizia a volte è una sorpresa
E nella scatola del dono che ci
siamo scambiati lo stesso regalo: Poesia!



E dopo questa non potrai più rifiutarti di aiutarmi a sistemare l’aula, a far funzionare il videoproiettore, a trasformarti in elettricista, trasportatore di scatoloni, compositore di cartelline, e soprattutto ad aiutarmi a sopravvivere in quest’orda di alieni di cui è popolato il nostro ufficio e anche il mondo esterno…grazie Meph...ehm...Faustoooo!