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Pubblicata il 16/07/2020
Un corpo marcito nell'umida terra;
scevro del conforto di cristiana sepoltura.
anima ferma sul primo gradino
della scala.
immersa in un bagno di lacrime.
fissa e inamovibile,
geme in stridor di denti.
la luce misericordiosa
illumina chi è fermo
all'ultimo scalino.
solare e divina presenza.
umilii il mio silenzio
e rendi vane le parole.
non ammetti giustificazioni;
privi me, dannato,
di un difensore.
ed espropri quel corpo
marcito di un tempo che scade.
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