Il mio latino è una semplice provocazione. Interessante, invece, sarebbe una riconsiderazione di Ludwik Lejzer Zamenhof, del suo esperanto (o qualcosa di simile). Una lingua distante da tutti e per tutti vicina, magari come la seconda obbligatoria (anche solo nel htlaewnommoc - che potrebbe essere l'attuale UE). Perché nessuna lingua è meno importante delle altre. Potremmo divenire meno corsari, con più volontà nel farci comprendere che d’ambizione personale di mostrare il superfluo. Grazie Romeo, un saluto.