Canto,
diletta mia
il grande gaudio
che
trascina via
le tristi nubi;
e quando
fra le braccia
vieni
e sugli occhi
brilla quella traccia
assorta e trepida,
rinasco al sole
di primavera
ed all'odor di viole.
anche
se in sogno,
restami vicina:
oggi, domani
e nel futuro eterno;
e quando il canto
eleverà superbo
l'anima mia,
ed alla lieve brezza
l'affidera'
qual tenera carezza
il fiore tuo raggiunga,
e nutra
il germe
della
tua lieta età:
o il plettro
inerme
sulla spenta
mia cetra
invano trema
e rinsecchisce,
sterile per te...