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Pubblicata il 05/06/2020


mi hai cercato ancora una volta
dall’abisso del tuo letto senza nome,
con lo sguardo perduto, con un ultimo pensiero
che è sfuggito agli occhi miei, come vento di levante.

muto, mi hai cercato sempre;
e nel tuo ultimo silenzio oggi ti ritrovo.

ho finto sbuffi e lamenti mentre ti tiravo le lenzuola
e fissavo la tua mano per ricordarmela in eterno.

per pudore, ti ho tenuto fra le braccia
solo per un attimo sfuggente,
così come fermamente invece mi hai tenuto tu,
mentre mi incamminavo per le incerte vie del mondo.

questo canto di nostalgia
è solo per te, padre mio,
per te che hai ricordato il mio nome nelle notti estreme
e lo hai sussurrato al vento.

ancora oggi lo sento.

canto un’elegìa di autunno
per il tempo che per me sei stato stanco,
per quegli occhi che mi hanno voluto accanto.

dormi padre mio,
dormi che non è finita
dormi che tuo figlio ti è vicino,
e ammonisce agli angeli del cielo
perché nulla ti ostacoli il cammino.

dormi padre mio
non turberò il tuo sonno,
né ti venderò per nuovi sogni.

aspettami

al risveglio.
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molto bella! una dedica che un padre può sentirsi orgoglioso di suo figlio.un saluto!

il 05/06/2020 alle 21:29