il silenzio dei miei passi
in una strada sbriciolata
che cigola
di vita usurata
il rumore della notte
nel mio buio smacchiato con l'ammorbidente
e d'improvviso è luna rossa
un sorriso stridente di malinconia
e non sono mia
ma di qualcun altro
un io indiscusso
sopra un palco
vuoto
remoto dal me che conosco
luci bianche e poi colori
riflessi di vapori spenti
mi vorticano nei polmoni
e sono incudini rabbiose
nel profondo delle viscere
sussurrano furiose
dove seppellirò i miei fiati?
i miei sospiri, i miei pensieri
i miei testi usurpati?
son del mondo e nessun luogo mi appartiene
vagabondo per le strade di quartiere che mi sono vene di battigia ubriaca di sole
cammino sola in questa strada illuminata
e vaghe tossi mi scorrono dietro
motori gracchianti
profumi stridenti
mi feriscono come vetro
e un ronzio di biciclette
mi richiama ad una vita
non la mia
il sapore di sigarette mi ha nauseato
i passi su queste briciole
mi hanno ricordato una me esistita
strato per strato imbevuta nella polvere della storia
nei residui di attimi sniffati
che ora hanno per me l'effetto di una droga
e ne sono allucinata
gabbia per fantasmi
la mia testa è solo custodia di voilaltri
che mi siete
ma voglio essere contemporanea
voglio avere sete e accontentarmi del deserto
in mezzo a questo incrocio
getterò le armi
della mia battaglia per la patria
della mia battaglia contro la patria
della mia battaglia-fiaba
che mi racconto
sul cuscino
sperandomi
addormentata