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Pubblicata il 26/05/2020
come il salmista
voglio cantarti
il canto dell’emigrante che torna;

alzerò le mani, come il muezzin,
verso le tue colline,

scenderò scalza
alle tue pianure di timo;

intingerò pennini
in neri calamai di occhi;

verrò a vendemmiare grappoli
nell’oro delle tue estati.

paese mio,
il tempo è maturato,
le stagioni sono mutate,

ma la stella che mi dimora dentro
è ancora lì,

ancorata ad un uncino di luna.
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Piacevole testo...

il 26/05/2020 alle 20:58

E' sempre un piacere leggerti! Un abbraccio

il 27/05/2020 alle 08:15

Appeso a quell'uncino da emigrante, infinitamente grato. Ciao Anna.

il 27/05/2020 alle 09:00

Paese mio Come il salmista voglio cantarti il canto dell’emigrante che torna; alzerò le mani, come il muezzin, verso le tue colline, scenderò scalza verso le tue pianure di timo; intingerò pennini in neri calamai di occhi; verrò a vendemmiare grappoli nell’oro delle tue estati. Paese mio, il tempo è maturato, le stagioni sono mutate, ma la stella che mi dimora dentro è ancora lì, ancorata ad un uncino di luna. Voglio ricordarti negli inverni avari di neve, pensarti come un vecchio ricurvo, intento a fondere rimpianti alle memorie col rosso attizzatoio del camino. Sono venuta nell’ora del vespro a raccogliere inviti di campane, quando suonano gioiose come un’agitarsi di ali, quando espandono suoni di porpora e d’oro, e paiono accarezzare le pieghe dell’anima. Voglio cantarti, nelle feste d’autunno, quando sciami di ragazze srotolano arcobaleni di sguardi per catturare perle di sorrisi. Labbra di zafferano. Sorrisi di cannella. Occhi che ammiccano alla vita avvolta ancora tra sogno e incantamento. Ti canterò nell’ora del tramonto, quando il secchio solare s’immerge nel pozzo delle tue acque azzurre, si perde oltre gl’inarrivabili monti della Sila, si adagia sotto la verde trapunta dei vigneti. In quell’ora, ti sarò vicino come si fa con un padre, ti dirò dell’aratro e della zolla, della falce e del grano, della cesoia che s’abbevera alla mano. Ti parrà di sentire una preghiera, mentre s’incendia l’orizzonte nella sera.

il 27/05/2020 alle 09:06

E così oltre andare disperdendo col sole le mie nebbie. Se fossi un mago dai commenti mi unirei al testo. Ciao.

il 27/05/2020 alle 15:13

Per fortuna leggo sempre i commenti. Altrimenti mi sarei perso questa meravigliosa, caleidoscopica extended version.

il 28/05/2020 alle 04:21

Ben, dopo il primo commento di Mitri, ho pensato che non fosse giusto che io avessi mutilato il mio scritto per renderlo più leggero e leggibile. Grazie intanto anche a te, che mi onori sempre della tua lettura.

il 28/05/2020 alle 08:09

Grazie Gabriela per il tuo passaggio.

il 28/05/2020 alle 09:15

Genziana sei gentile come il fiore di cui porti il nome. Grazie per il commento

il 28/05/2020 alle 09:16

Vittorio ti ringrazio per la tua presenza e per il tuo commento.

il 28/05/2020 alle 09:17

Cosa ci avresti fatto perdere! E' ancora più bella la rilettura. Ciao Anna.

il 24/11/2020 alle 15:49

Grazie a nome di marinellianna.

il 24/11/2020 alle 19:43