Fioriscono così, esalanti
germogli di vita in questo tronco
crudo, e disarmonico
che è oramai la mia corteccia.
una melodia mite, quasi ricopre
queste interminabili giornate
cariche e ingombre di niente;
il mio atteso risveglio.
germoglio, esalando curiosità,
nell’Anima di un accolito;
una nuova opera da interpretare,
capita con un solo sussurro.
sarà forse il vento che segna
una nuova stagione?
rinasco, ancora una volta,
nel fiume di un’attesa rigonfia.
ed è l’attesa a chiamare
le mie più scordate sfumature;
il tempo con le sue intemperie
e con il suo sole fertile.
germoglio nei suoi pensieri,
un territorio poco conosciuto, e quasi
misterioso: intensifica queste mie
brame di rinascita, proprio lì.
giurami che non rinnegherai
d’avermi permesso di risorgere
nell’accumulo delle tue disperazioni,
lasciami germogliarti in cuor tuo.
le brame d’un misero poeta
che confida nel suo nuovo humus
in cui potrà forse ricrescere,
prima del tempo, prima d’ogni evidenza.
ma lasciami germogliare.
io, intanto, germoglio.