PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 25/05/2020
Ricordo i tempi del conservatorio
quell'edificio fabbrica di musica
di sogni suonati a quattro mani
e poi dissolti dentro una battuta
tra più di mille corde in puro ottone.
 Ho amato quelle note ad una ad una
e mi sono perso spesso tra gli arpeggi
chiamandole per nome di battesimo
nel silenzio di una asciutta pausa
o nel vigore ardito delle dita.
 L' odore di spartiti negli ampi corridoi
penetrava antico nella pelle
così come le note
imprigionate dietro a quelle sbarre
di un vecchio e risoluto pentagramma
trovavano la meritata libertà
vibrando timpani al tempo di tre ottavi.
 E io lì che di sovente mi perdevo
innanzi al fiorire di quella orchestra
con gli occhi chiusi di concentrazione
e il cuore aperto all'armonia dell'emozione.
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Sono ignorante di musica , ma mi pare che le note si divertano a scorrazzare sul pentagramma: Ciao.

il 25/05/2020 alle 14:29

Si Mitri... ed è una meraviglia. Grazie.

il 25/05/2020 alle 17:13

Che bella... musica! Complimenti!

il 25/05/2020 alle 17:34

Bellissima, ti trasporta in quel mondo quasi sacrale dell'apprendimento della musica. Complimenti Francè.

il 25/05/2020 alle 18:40

Grazie Vittorio. Buona serata.

il 25/05/2020 alle 22:48

Hai detto bene Eriot..."quasi sacrale". Ciao e grazie ancora.

il 25/05/2020 alle 22:51