Agli amen senza ardore,
così bimbi impacciati
senza madre .
a voi carezze che quasi mai
vi guardano gli occhi
di brina e malva
dando per scontato il fiume
e lo attraversano spesso,
alzando fango.
a voi sete purissime
che chiamiamo lacrime
nell'attimo dell'accudire
e il difendere
il sacro.
a voi
che siate figli o madri
o sorelle o lievito
o azzimo legno necessario
per il risorgere acqua
nonostante i deserti.
a voi il mio spigolo
o la mia culla di paglia
la mia zattera di paure
per tenere insieme
un cantico di amore.
e se sarò preghiera
forse mi sposerà il mio amen
prima del sempre
e non lo scriverò.
e non ci sarà piu il tempo
per nascere
perchè si nascerà ogni istante,
e mai piu la morte.