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Pubblicata il 11/05/2020
Altissimo e muto si leverà l’addio

tra le navate della Chiesa Madre

dove bambina mi conducevi.

l’inadeguata parola sovrasterà

il campanile amico

quasi a sfidare altezze di cipressi.

il commiato, madre mia,

io te l’ho dato quand’eri ancora in vita

raccogliendo i tuoi respiri di grano,

i tuoi abbracci di fustagno,

la protezione del tuo amore

che solo alle querce strappava similitudini.

ti ho pianto nei giorni dell’amore impossibile

seguendoti fino alla vetta

più ardua del Golgota

che sapeva anticipare Primavere.

non temere, madre, oltre quel colle,

che adesso varcherai da sola,

ti attende un sole infinito,

e l’abbraccio di un Dio immortale

che la semplicità della tua vita

rivestirà con abito regale.

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Brava, Anna.

il 11/05/2020 alle 12:51

Non c'è commiato con la madre, perché ci rimangono gli abbracci di fustagno. Ciao Anna.

il 11/05/2020 alle 14:47

Toccante testo...penetra nell'anima facendo vivere le tue emozioni.

il 11/05/2020 alle 20:44

E' bellissima e commovente.

il 12/05/2020 alle 10:32

Sì... davvero commovente

il 16/05/2020 alle 18:05