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Pubblicata il 05/05/2020
Con passo incerto
percorro infiniti spazi.
come rondini
i miei pensieri migrano dalla mia mente.
stanco
trovo ristoro su di un ceppo d'ulivo
che quieto cura l'anima.
chiamasti quel luogo amore
che io il suo nome dimenticai nel tempo.
li fummo sinceri raccogliendo i frutti l'uno dell'altro.
parte di quei frutti
attende ancor d'esser colta.
monito a memoria di ciò che era.
scalzo mi addentro
nella valle dei ricordi
di loro impregno il mio essere.
il pensiero fugace,
sotto mentite spoglie,
accompagna il mio incedere.
satollo
abbevero l'arsura della memoria.
privato della sete
cangianti quadri del passato
sfilano nella galleria della mia mente.
le immagini mutano in emozioni
e come uno tsunami travolgono la mia anima.
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