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Pubblicata il 05/05/2020
la natura e la sua giovane figlia

primavera addolorate per il pestifero

flagello che la terra tutta addolorava

si dissero congiunte addormentati quest’anno

dobbiam teneri i fiori che anch’essi

turbati non sian poi da lutti da dolori,

poi dopo un po’ di pensamento perché

non rallegrare le umane sofferenti genti

con essenze odorose e con tripudio di colori?

prime risposero all’appello se pur timide

le primule le margherite poi i ranuncoli

le viole e la forsizia di presso in un seppur

lento crescendo alla luce si affacciarono

altri e altri fiori: narcisi giacinti calle

selvatiche e mughetti ed altri poi ancora,

infine dai baci amorevoli della Primavera

risveglio presero e vita la lunaria le eriche

gli iris ed i gerani variopinti rossi bianchi

rosa tenero arancione e così in questo coro

e effluvio di profumi e di colori nei tristi

questi che viviam momenti un poco alla mente

riposo vi sia e all’animo di dolcezza un poco!
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La bellezza dei profumi, dei colori, della vita, la gioia che, prepotente, si stende sopra questi mesi di lutto e di oscurità...e la leggerezza del ciclo della Natura ci sostiene dallo sprofondare negli abissi del dolore.

il 06/05/2020 alle 09:04