PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 03/05/2020
piange la vigna di mio padre, sotto il dominio del silenzio.

la natura giace prona sotto la sconosciuta dittatura,

che ieri non c’era, e oggi ha contagiato primavera.

il sole ha incrociato le braccia attuando lo sciopero della luce.

il solo calore che resta è quello delle fornaci
che avvampa lo sguardo degli operai rinchiusi nei reparti dell’acciaieria.

piange il grano novello sotto una coltre di solitudine,

orfano del contadino che ogni giorno gli rivolgeva sguardi d’amore e abbracci di sorrisi compiaciuti.

giace inerme il frumento che ieri ondeggiava sotto il soffio musicale del vento. Non si ode neppure un lamento, sotto l’editto del silenzio. Tutto tace.

tutto tace, anche l’anima mia che non trova più sollievo nell’infilare perle di poesia.

il pesco che amava indossare fiori rosa, senza vergogna, si adombra e si riposa.

cade in depressione la terra, e i viticci inanellati
non l’aiutano a rialzare il capo, e sperare
che un giorno non lontano, si riesca tutti ad uscire dalle tane,
si riesca tutti insieme a riveder le stelle
che non saranno mai più tanto lontane.
  • Attualmente 3.4/5 meriti.
3,4/5 meriti (5 voti)

Chiedo scusa, mi dispiace per come è venuto il testo.

il 03/05/2020 alle 17:12

Cara Anna credo che gli ultimi due versi non siano : "infilare perle di poesia". La vite non piange più è già fiorita. Ciao. Sono vicine le stelle.

il 03/05/2020 alle 17:42