All'ottavo verso dài per scontato un "godimento" di lei: mi stona un po': se è un godimento fisico la poesia perde di forza; se invece è un godimento "morale" è una ben povera cosa che non riscatta per niente la porcilaia umana che rappresenta uno spaccato della misera e incivile clientela… Il tema è interessante, (come potrebbe non esserlo?) ma andrebbe sviluppato meglio. A mio modestissimo parere…. :-|
Probabilmente sì e ti ringrazio del tuo sincero parere. Provando a scrivere di una prostituta da statale nell'officio della sua schiavitù non ci si aspetta rose e fiori e non si voleva scrivere di riscatto ma di resa, di quel sottile godimento nel vedere il male fatto da altri, dell'intima consapevolezza di sapere morti dentro quegli uomini per la loro libera scelta di cedere a bassi istinti e ridotti così alla stessa miseria, un po' come dire "loro possono scegliere, io no dunque sono un po' meglio"; di sicuro restano ampi margini di miglioramento nel suo complesso. Spero di aver esaurito la tua implicita domanda, in ogni caso sono qui. Un caloroso saluto e grazie della tua intelligente attenzione.