S'avvinghia,
come l'edera,
come le nubi
in faccia al sole,
e di tetro
riveste attimi e pensieri.
mette paura,
tace
ed assorda di silenzio
ogni respiro,
mentre sprofondi
in mezzo al nulla...
la chiami solitudine,
solo perché
non c'è nessuno intorno,
vuoto dentro,
fra i palpiti e la noia.
vano lottare,
infide sabbie mobili,
falsa agonia,
che,
instancabile,
tiene compagnia.
d'un tratto,
ci parli, ci discuti,
tanto male,
poi, non è,
se, impavido,
le diventi amico.
potentissima alleata,
armatura arcana,
tetro mondo
per chi la rifugge,
pacifica isola,
dove ipocrisia è bandita,
dove,
tutto è come sembra,
senza remore di falsità.