Dei terrazzuoli appena
gravidi d'anfratti e tufo
e scarabocchi di ferro e ruggine
a stento ottusi;
e quei gerani armonici
unti di tempeste e baci
quando l'aurora
pettina il mio sguardo
e dice t'amo, in amen.
io mi raccolgo l'ombre
andare
evaporarsi piano
per restare.
di pietra scalza e vermiglio.
cinguettano i profumi
impavidi tra sguardi chiodi,
e poi la terra unta dall'ardore;
e so, che è legno caldo
e muore vivo !
sarà che è amore !
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