PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 28/04/2020
Ieri, assieme ad un amico, un pittore come me, bighellonando all’insaputa dei vigli in vie interdette
una piccola diatriba sulla poesia.
mi dice che rifiuta il drappo di tristezza che inevitabilmente ricopre il derma dei poeti
e che lui non vuole deprimersi, e che la poesia dovrebbe essere allegra, disimpegnata, gaia.
sputtana uno dei miei Vati prediletti, il Leopardi.
dopo quella sua ignominiosa affermazione riconosco una cosa: invece di raccogliere l’oro egli accumula la ganga, quel materiale miasmatico che ricopre i corridoi dell’arte.
non controbatto, sorrido, come una cavia.
guardo le cosce dei ragazzi che finalmente pedalano scalando gli ingranaggi.
poi ci beviamo una birra sotto un ciliegio ancora infruttuoso come il mio amico.
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La vera poesia è magia... il pensiero letto non entra in te ma ti possiede, questa secondo me è la vera poesia. I grandi poeti hanno una sofferenza interiore grandissima, dai loro dolori nascono opere sublimi...

il 28/04/2020 alle 19:19

Di solito Poesia e pittura vanno sottobraccio, lo colgo nei pittori che più amo, e chi vede ovunque tristezza è perché esiste in sé stesso

il 29/04/2020 alle 09:27

L'amico fugge dalla tristezza e, con essa, da tutte le sue manifestazioni, artistiche e non.

il 29/04/2020 alle 09:42

olly: pienamente d'accordo, io ancora non riesco a soffrire abbastanza, Genziana: sempre profonde e lucide le tue osservazioni, Malalunaa: daccordissimo per me l'arte è sempre arte, sia scritta o dipinta o parafrasata, anzi dovremmo seguire l'esempio di un Da Vinci, il concetto rinascimentale dell'arte.... Vincent corbo: hai azzeccato il mio messaggio

il 29/04/2020 alle 11:28