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Pubblicata il 24/04/2020
Ti scrivo in questo sabato, che i più ferventi tra tutti chiamano santo, io so che tu sai che questo adesso che scorre via, lascia a chi lo cerca, qualche significato, quel retrogusto ruvido amaro non ben definito che l'avvolge. Questo sabato , dopo il venerdì della passione è Il giorno senza liturgia, in cui il peggio è avvenuto ed il miracolo tarda, e per i molti manca; quello in cui tenebra e redenzione si contendono alla pari le vesti d'innanzi l'assoluto. Il tradimento ha avuto luogo, l'implorazione al padre, l'abbandono, il processo la sentenza, l'esecuzione, ed il buio d'adesso freddo di senso e di prospettiva. In questi giorni paradossalmente ho pensato alla perfetta libertà di scelta di cui godiamo, al suo peso alla sua completa inesorabile responsabilità. Una concezione di pensiero che ammette la possibilità di chiudere cuore e mente, che concede ad ognuno di non considerare nemmeno il pensiero dell'assoluto perfino di non considerarlo, o anche solo di non curarsene.
pensa che immensa responsabilità abbiamo i fronte alla storia, in cui noi soli stabiliamo ogni singola azione, avvenimento oppure omissione, tutto dipende solo e unicamente dalle nostre scelte, togliendoci la possibilità di inveire contro il cielo, o il fato, di chiamare il soprannaturale ad alibi, che ci resta del nostro libero arbitrio? la completa assoluta inesorabile solitudine d'innanzi a noi stessi. Siamo noi gli unici a discriminare tra il male assoluto ed il bene infinito, tra l'orrore e l'apoteosi; noi che vogliamo trarre origine da un nulla cosmico e arrivare ad un niente storico, le nostre azioni il nostro operato solo, ciò che ci qualifica e ricorda, nulla di eterno se non l'oblio lo è, tutto espletato in questo suo adesso, sue azioni, nel pensiero nostro. Pensa che la fede non sia il cauterio di tutto il dolore che attraversiamo, che la preghiera nel nostro percorso ci sia tolta, che solitudine in questo coraggio d'essere uomo e null'altro sino alla fine. Un pensiero mio che condivido con te che non so dove ti trovi e come, in questi giorni che preludono ad una pascqua di resurrezione, o solamente di rinascita. Ciao
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Bentrovato siamo nel bel mezzo della lotta e di religione poca ne e' rimasta ma speriamo che torni al suo vecchio splendore,un saluto

il 24/04/2020 alle 17:33

Ti ringrazio gpaolocci per il tuo immancabile passaggio attraverso i miei scritti, sempre molto apprezzato.

il 28/04/2020 alle 11:59

Tra il nulla cosmico e il niente storico si pone questo essere piccolo piccolo che possiede un potenziale immenso... l'ingegno e la parola. Sa meglio di ogni altro essere vivente di potersene andare in un qualsiasi venerdì, ma sa anche che attraverso il buio del sabato arriverà alla resurrezione domenicale. E in qualche modo ad attenderlo ci sarà l'infinito. Un testo su cui soffermarsi, figlio di un periodo in cui la struttura portante dell'esistenza bascula pericolosamente fra un terreno fragile e una inarrivabile elevazione.

il 24/07/2020 alle 09:27