passi di danza
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l’urgenza del giorno è la fiammella
che ha divorato eternità danzanti
il tepore di un bacio è dentro il lampo
che avvolge le galassie incandescenti
l’abbandono è l’amico frusciante
che ti porta l’anello di bellezze
specchiate capovolte ed assordanti

il mormorio cadente dei minuti
fuori dalla galera cattedrale
si prostra ai danzatori crocifissi
mentre sui davanzali della furia
la canicola indora le finestre

gli orologi elettronici si espandono
in direzione di frammenti ardenti
che fuochi frettolosi ci trasformano
in grani di sale e passi di danza

disperazioni-effige esplodono bombe
nei canali di finte Hiroshima
mentre campane dipinte di sacro
galleggiano nel cuore dei girovaghi
che improvvisano favole di danza
più ottuse di romanze mai cantate

con guasti all’ingranaggio delle lacrime
il motore di un istante felice
rapina nutrimento alla luce
come nella parabola i lebbrosi
sbocciati nel profumo della palude
dove danzavano con la fame e la sete

laddove la carcassa politica
ci regala parole scarafaggi
lì non si trovano scarpe
che permettano passi di danza
e non si trovano stanze
se non serrate come tartarughe

il sole si fa un totem rotondo
che ruota tortuoso a trafiggere il suono
con tuoni di danza e tante valige
più vuote di un viaggio a ritroso nel buio

(guga
2010 Febbraio)