Ma che bella Arlette! a quale dolce sensazione mi riporta quel sole ad est...una lunga strada di Creta viaggiando verso Heraklion...e una nave in porto che mi attendeva per tornare a ponente...sembraxscritta per me:-)
Ogni tanto ci vuole come il pane una tua poesia! Il gran maestro della loggia...
Verso Heraklion, una vita fa, alla ricerca della libera espressione dell'intelleto se mai c'è stato un luogo, m'è parso quello. Ma ero giovane, Malalunaa, e oggi ancora cerco.
La sospensione di quei puntini è eloquente Vincent, ma prima o poi la visione diventa nitida, sia a levante che a ponente... oltre ogni cecità.
Sei passato in rada, Vittorio, e se hai gradito i versi è per me un piacere.
un viaggio di luce e venti...E' singolare come pochi versi ed un intercalare interlocutorio, sappiano evocare al lettore suggestioni ed immagini che spaziano tra luoghi finiti e atmosfere arcadiche. Troppo ad est , spingersi fuori dal risaputo, lasciarsi abbacinare dalle luci ammalianti, sino a non riconoscere più il nume del luogo in cui pure si fa ritorno, e l'ormeggio neppure quello più accurato nulla può contro i venti imperscrutabili..e quell'intercalare alla partenza verso o levante ed all'arrivo nel buio dell'occidente...Io leggendo questi versi m'immergo in quel mare che tu neppure nomini. !
Abbiamo ceduto totalmente il timone della nostra imbarcazione. Ponente e levante hanno i loro "grandi maestri", noi avevamo una barchetta e una rada da custodire. Forse dovevamo sedere dal lato sopravvento per avere una migliore visuale e prevedere i venti al traverso... e avere più cura di barche, rade e mari. Grazie del passaggio Sergio.
le barche... le barche certo stanno meglio in rada, al sicura da scogli e fortunali da flutti e da bonacce, da naufragi e approdi obbligati..ma esse barche , non sono state costruite, forgiate calafate armate e varate per quello, sono state fatte per navigare, certo poi esistono rotte di piccolo cabotaggio e rotte cui è necessario chiedere numi agli aurispici, rotte conosciute, ardue finanche pericolose.. ed altre, quelle rotte che nessuno prima ha osato che ci sono esclusivamente perché sono li. "ed il suo volo certo vuole dire, che bisognava volare" (F.G)
Lui non perdona e "tocca", ancora oggi, di penna e di chitarra. Bisogna volare ora più che mai, Sergio, ma sarà dura riuscire a farlo fuori da questa orbita perchè la gravità che ci teneva legati a terra naturalmente si va decuplicando artificialmente in una maniera che tarperà le ali a stormi e singoli.
Arlette...non so dirti se mi è piaciuta di più la tua poesia oppure i tuoi poetici commenti .... quello che è certo è che, da amante del mare, non potevo restare indifferente. Brava Arlette.
Il mare è stato il mio primo abbraccio dato e ricevuto nella pienezza del significato che la parola abbraccio reca. Grazie Francesco.
Navigare liberi riconoscendo cosa ce' dietro l' improvvisa coltre e' una gran cosa anche se rischiosa ,farlo con il pilota automatico e' ancora peggio perche' non sei piu' tu il capitano della nave ,piciutoa un saluto e Buonagiornata
Dicono che la felicità sia uno stato mentale, gpaolocci, la libera navigazione ne è madre. E dunque eccoci pronti a salpare, sia quel che sia.
Quanto mi mancava questo tuo accogliente salottino... su una barca poi... perfetto... l'avventura abbia inizio... il futuro ci attende... tieni ben stretto il timone... noi faremo la nostra parte... si parte
Mi affidi un gran compito. Siamo consci di navigare a vista in questi mari e in questa epoca, il favore dei venti è scarso, ma quel "faremo la nostra parte" è vento, onda, avventura e faro. Con queste premesse si può lasciare la costa e tra perizia e inesperienza, tentare la ventura.
Era tanto che nn ti leggevo/cercavo/trovavo (ingoiata dalle troppe pubblicazione multiple)... ma venirti a trovare ed infilarmi nei tuoi versi, in questo caso grande metafora... mi sazia e soddisfa... Grazie arlette, torna!!!
Nessuna gratificazione è maggiore del sapere sazio un commensale al proprio desco. Non ho una vasta gamma di pietanze, ma quel che offro è puramente conviviale... e se uno scritto risulta essere un buon primo, a mio parere il commento è il buon pane che accompagna degnamente l'intero pasto. Ciao Gabri, sono qui.
Zordoz ha già scritto, meglio di quanto avrei saputo fare io, il mio pensiero. Da lui prendo quell'acutissimo "nume del luogo" che tu ci proponi, e mi chiedo quali numi ci siamo dati, o abbiamo passivamente alimentato. Le tue parole innescano sempre una specie di "specchiatura" cui ci conduci per mano, anche se siamo recalcitranti a sentirci raccontare la verità.
Sono ben saldi sull'olimpo che stanno conquistando con il loro acume e la nostra passività. Spero che lo stato delle cose non duri così a lungo da far si che venga eretta l'ennesima muraglia, e per di piu con il nostro benestare. Anche perchè stavolta sarebbe di gran lunga più solida e imponente. Grazie per il tuo parere, Valerio.