Sto seduto da solo senza pensare
davanti alla natura appena oltre il cancello.
si accorcia l’ombra sull’uomo col carretto.
ti ho chiesto di insegnarmi l’haiku, ma
ho tormenti che passan sopra un ventaglio
di tetti e tornano in un biglietto.
come un tanka su un ramo fiorito.
dal pensiero nudo, pulito di un bambino
saprei forse soffiare via parole tronche…
ora l’ombra gli siede vicino.
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