sonetto del soldato folle
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(in versi liberi)
difendo l'afflato generoso degli abbracci
difendo il verbo “essere” e non “avere”
difendo i mercanti che rispettano il tempio
difendo la morte che si oppone all'urlo
difendo la debolezza dei timidi – senza quando.
dove il tempo si ritira dagli orologi
dove la vita ha tutti gli orizzonti e ancora
dove gli dei non hanno simulacri – io difendo.
se il cielo è carico di orrende notizie
se il futuro è rinchiuso in un Carro di Tespi
nel silenzio generale - io vi difendo.
sono un soldato nel campo di battaglia
solo - bersaglio ultimo degli artiglieri:
mi tengo al mio fucile come a una ringhiera.
(guga
da "passi di legno" - 2012 Ottobre)
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